Iodice / Sarracino - Appunti di Sutura
Sutera / Arti tattili e design: Arte tessile, Arte orafa e artigianato
Installazione con vecchie foto di Sutera, Polaroid, "Flabby", puppet crossing
Durante il mese di residenza il duo si è immerso in profondità nel tessuto sociale e nella storia del paese di Sutera. Il cucito, come sono solite fare, è stato usato per attivare processi politici. In questo caso è diventato lo strumento con cui guadagnarsi la fiducia delle donne inserite nel progetto d’accoglienza S.P.R.A.R, alle quali le artiste hanno insegnato a usare la macchina da cucire per la realizzazione dei “puppets crossing”, piccole sculture morbide che sono state portate in processione per le vie della città il giorno dell’inaugurazione. I puppets sono diventati simboli, metalinguaggio relazionale, come loro stesse lo hanno definito, di un’integrazione spontanea e gioiosa. Un dono delle rifugiate alla città in cambio dell’ospitalità che hanno ricevuto. Oltre a questo laboratorio sociale di grande impatto emotivo, le artiste hanno lavorato sulla memoria collettiva riletta in chiave contemporanea. Ciò è avvenuto sia con l’installazione di foto storiche raccolte dalle artiste e che ritraggono i momenti aggregativi della comunità, sia riportando in vita due leggende locali. La prima è la leggenda per cui Dedalo avrebbe perso le sue ali proprio a Sutera: le artiste hanno reso omaggio alla città anche delle sue ossa ma in versione “flabby”, come loro chiamano le loro sculture. La seconda leggenda riguarda il mento della statua del patrono, San Paolino, che fu trafugata e portata a Nola. Il duo colma questa mancanza con polaroid scattate ai menti degli abitanti. I punti di sutura con il filo fuxia è la loro firma.