Benedetta Casagrande – Ichthys
Catania / Fotografia e Arti Audiovisive
Trittico di foto, video e performance
Partendo dall’assunto che l’umanità ha un rapporto complesso con il corpo umano e che tabù come la vergogna di fronte ai fluidi, ai peli, al sangue diventino più evidenti se pensati in relazione al corpo femminile, Benedetta, da sempre interessata alle questioni di genere, si chiede quale sia la radice arcaica di tale rifiuto. Per l’artista la risposta va cercata nella tradizione del culto religioso, con le sue violenze e le sue contraddizioni. Basandosi su L'Erotismo di Bataille, prende forma il progetto Ichthys, “pesce” in greco, simbolo arcaico per il corpo di Cristo (Iesus Christos Theo Yous, Soter: Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore). Il lavoro nel suo insieme comprende un trittico di foto, un video e una performance e ha la finalità di farci riflettere sulla nostra relazione con la religione, l'erotismo e la morte. Le fotografie, montate in un trittico in una cornice lignea, realizzata dalla maestranza locale, che ricorda l’iconografia religiosa medievale, riproduce La Pietà di Michelangelo in chiave contemporanea. La sua Madonna è una Madonna delle Passioni, che abbraccia sacro e profano, morte e vita, una Madonna sicula senza pietà. E, come suggerisce il titolo, un tonno va a sostituire il corpo di Cristo, richiamando così anche il rito locale della mattanza. Oltre al simbolo Cristo-pesce, l’artista affianca altre immagini simboliche come il melograno e le palme. L’opera si completa con un video che gioca sui tabù legati al corpo e una performance in cui il tonno-Cristo, cucinato a più mani, viene servito in piazza come Ultima Cena.